Domande e Risposte (FAQ)
Qui troverai le risposte alle domande frequenti.
Quando il gioco d’azzardo da attività ludica e ricreativa diventa un comportamento persistente e difficile da controllare, fino a dominare la vita del soggetto e creare disagio nelle sue relazioni sociali, lavorative e familiari, si parla di disturbo da gioco d’azzardo. In questo caso il giocatore arriva spesso a investire nel gioco quantità sempre crescenti di tempo e denaro, mentire per ottenere denaro, chiedere prestiti, senza riuscire ad interrompere o ridurre il gioco d’azzardo.
Il disturbo da gioco d’azzardo viene diagnosticato da professionisti della salute ed è classificato come una dipendenza comportamentale.
Il disturbo da gioco d’azzardo viene diagnosticato da professionisti della salute ed è classificato come una dipendenza comportamentale.
Occorre prestare attenzione ad alcuni segnali: si diventa irritabili quando non si può giocare o qualcuno prova ad ostacolare il desiderio di giocare; si aumenta progressivamente il tempo dedicato al gioco e il denaro speso; si ritorna a giocare con l’illusione di recuperare il denaro perso e si nasconde ai familiari l’entità del denaro perso; si mente per ottenere denaro in prestito o per continuare a giocare senza ostacoli; si pensa ossessivamente all’attività di gioco d’azzardo e non si riesce a controllare o ridurre il gioco.
Per saperne di più chiama il Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al gioco d’azzardo 800 558822.
Per saperne di più chiama il Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al gioco d’azzardo 800 558822.
No, il gioco d’azzardo in Italia è vietato e può essere offerto e praticato in deroga, solo sotto il controllo della Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Per i minori di 18 anni è sempre vietato.
I servizi territoriali per la cura del disturbo da gioco d’azzardo possono essere del Sistema Sanitario Nazionale, cioè i Servizi per le Dipendenze (Ser.D.), oppure del privato sociale. Tali strutture possono offrire interventi di tipo ambulatoriale, semi residenziale o residenziale. Per conoscere i servizi sul territorio nazionale si può contattare il Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al gioco d’azzardo 800 558822.
L'accesso ai servizi di cura del Servizio Sanitario Nazionale è sempre gratuito. Le prestazioni offerte dai servizi del privato sociale possono essere gratuite, soggette ad una retta in base al reddito o soggette ad una quota sociale.
Al termine di un percorso di valutazione multidisciplinare, viene definito un programma terapeutico integrato e personalizzato rivolto al giocatore e ai suoi familiari. Il programma terapeutico viene presentato e condiviso con il giocatore e se possibile con i familiari di riferimento. Il trattamento si articola in interventi specifici e integrativi compresi tra i seguenti e adeguati al bisogno del giocatore: colloqui motivazionali individuali e gruppi motivazionali; psicoterapie (individuali, familiari e di gruppo); valutazione di trattamenti farmacologici per comorbidità; tutoraggio economico; psico-educazione - individuale e/o di gruppo; counselling al giocatore e/o familiari; attivazione di programmi terapeutici semiresidenziali e residenziali riconosciuti dal Servizio Sanitario Nazionale; attività di supporto sociale al paziente che comprende sostegno alla gestione del debito, all’attività lavorativa, alla genitorialità e reperimento risorse ecc.; attivazione di consulenze legali e/o finanziarie; invio e collaborazione con associazioni di tutela economica [es. centri antiusura, micro credito, organismo di composizione delle crisi da sovraindebitamento (OCC)]; invio e collaborazione con i gruppi di auto-aiuto; orientamento e accompagnamento in percorsi di inserimento lavorativo terapeutico e socioriabilitativo; ricorso all’attivazione della procedura di nomina dell'amministratore di sostegno; presa in carico del solo familiare qualora il giocatore non sia disponibile.
I Servizi di cura sono presenti su tutto il territorio nazionale e puoi chiamare il Telefono Verde per le problematiche legate al gioco d'azzardo (800 558822) che potrà fornirti i contatti del servizio che meglio risponde alle tue esigenze.
È un servizio di counselling telefonico anonimo e gratuito, di sostegno e orientamento per coloro che hanno problematiche derivanti dalla pratica del gioco d’azzardo. Risponde un’équipe di psicologi ed esperti in dipendenze e counselling telefonico dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 16:00.
È un punto d’ascolto e di sostegno per i giocatori in difficoltà e i loro familiari. Offre informazioni sui servizi di cura del territorio nazionale, sui servizi di auto mutuo aiuto per giocatori e familiari e informazioni utili a gestire le problematiche economiche e/o legali derivanti dalla pratica del gioco d’azzardo problematico.
Non è mai tardi per smettere di fumare poiché il miglioramento della qualità di vita è evidente sempre, a tutte le età. Inoltre, prima si smette più si recuperano anni di vita.
Non esiste una regola valida per tutti, ma ridurre gradualmente il numero di sigarette per arrivare alla cessazione permette di abituare mente e corpo ad abbandonarle gradatamente e a lenire così i sintomi dell’astinenza. Quando si arriva a poche sigarette bisogna però fissare la data nella quale provare a non fumare per almeno 24 ore.
La sindrome d’astinenza si manifesta in modo soggettivo nella durata, intensità e sintomatologia. Ci sono fumatori che sperimentano i sintomi nelle prime 24-48 ore dalla cessazione e altri che li sperimentano a distanza di tempo. Anche le strategie per fronteggiarla e superarla sono soggettive: cambiare le proprie abitudini, evitare le situazioni associate alla sigaretta, coltivare un hobby possono essere d’aiuto.
I sintomi dell’astinenza sono il segnale che il corpo si sta liberando dalla nicotina e i più comuni sono: ansia, irritabilità, depressione, difficoltà di concentrazione, insonnia. In caso di difficoltà a gestire i sintomi è consigliato chiedere il supporto di un esperto (attraverso i Centri Antifumo o il Telefono Verde contro il Fumo 800 554088).
I sintomi dell’astinenza sono il segnale che il corpo si sta liberando dalla nicotina e i più comuni sono: ansia, irritabilità, depressione, difficoltà di concentrazione, insonnia. In caso di difficoltà a gestire i sintomi è consigliato chiedere il supporto di un esperto (attraverso i Centri Antifumo o il Telefono Verde contro il Fumo 800 554088).
È possibile un leggero aumento di peso, poiché il metabolismo, che prima con la sigaretta era accelerato, ritorna a livelli fisiologici. Oltre a ciò, già dai primi giorni di cessazione aumentano gusto ed olfatto, per cui si riassaporano i cibi e quindi mangiare diventa un piacere. Con il tempo si ritrova un giusto equilibrio e nel giro di sei mesi dalla cessazione gli eventuali chilogrammi in più vengono persi. Per contenere l’aumento di peso è certamente utile fare attività fisica e seguire una dieta equilibrata.
Certamente è possibile, dipende anche dal grado di dipendenza dalla nicotina e dalla motivazione a smettere. Si possono anche utilizzare strumenti di auto-aiuto presenti in questa piattaforma nella Sezione ‘Smetto di Fumare’.
C’è da tenere presente, però, che senza un sostegno specialistico alla cessazione solo il 4% dei tentativi di smettere di fumare ha successo e si mantiene nel tempo. Un supporto professionale ed eventualmente una terapia farmacologica possono più che raddoppiare le possibilità di smettere di fumare.
C’è da tenere presente, però, che senza un sostegno specialistico alla cessazione solo il 4% dei tentativi di smettere di fumare ha successo e si mantiene nel tempo. Un supporto professionale ed eventualmente una terapia farmacologica possono più che raddoppiare le possibilità di smettere di fumare.
Il Telefono Verde contro il Fumo (TVF) 800 554088 dell’Istituto Superiore di Sanità è un servizio di counselling telefonico, nazionale, anonimo e gratuito che fornisce informazioni sul tabagismo e sulle problematiche ad esso correlate e sostiene e motiva i fumatori che vogliono smettere di fumare.
Al Telefono verde contro il Fumo risponde un équipe di psicologi ed esperti in materia di tabagismo.
Il Telefono Verde contro il Fumo si rivolge a tutti i cittadini. In particolare ai fumatori che chiedono aiuto per smettere di fumare ma anche agli ex fumatori per sostenerli in momenti a rischio di ricadute, ai familiari che desiderano sostenere i propri cari nello smettere di fumare, agli operatori socio-sanitari e scolastici per fornire materiale scientifico e informativo, ai non fumatori per indicare le strategie di tutela dal fumo passivo.
Il Telefono Verde contro il Fumo è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00.
Il Servizio Telefono Verde contro il Fumo è gratuito.
Diversi studi indicano che l’esposizione all’aerosol delle e-cig potrebbe avere effetti avversi sui polmoni e sulla funzionalità polmonare. L’esposizione ripetuta alla acroleina, che è prodotta dal riscaldamento del glicol propilene e dalla glicerina presenti nei liquidi delle e-cig, può causare infiammazione polmonare cronica, riduzione delle difese, infiammazione neutrofila, ipersecrezione di muco e danni al tessuto dei polmoni.
Visto che la maggior parte dei giovani utilizza liquidi con nicotina, l’esposizione a tale sostanza induce dipendenza, comporta dei rischi per la salute ed è soprattutto una via per il passaggio all’uso della sigaretta tradizionale.
Ad oggi non c’è evidenza che l’uso di e-cig sia efficace ad aiutare la cessazione dal fumo di sigarette tradizionali.
I prodotti del tabacco riscaldato (HTP) contengono tabacco ed espongono gli utenti a emissioni tossiche, molte delle quali causano il cancro e sono dannose per la salute. Non ci sono prove sufficienti per suggerire che siano meno dannosi delle sigarette convenzionali. Alcune tossine sono presenti a livelli più alti negli aerosol HTP rispetto al fumo di sigaretta convenzionale, e ci sono alcune tossine aggiuntive presenti negli aerosol HTP che non sono presenti nel fumo di sigaretta convenzionale. Le implicazioni per la salute dell'esposizione a questi sono attualmente sconosciute.
Non ci sono prove sufficienti sugli effetti delle emissioni di seconda mano prodotte dagli HTP, sebbene queste emissioni contengano sostanze chimiche nocive e potenzialmente dannose.
No. Attualmente, secondo la Legge n. 8 novembre 2013, n. 128, l’uso della sigaretta elettronica è vietato nei locali chiusi e nelle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni del sistema educativo di istruzione e di formazione, quindi vale anche per le università. Chiunque violi tale divieto è soggetto alle sanzioni amministrative pecuniarie previste dalla legge.
Il divieto si applica in tutti gli spazi comuni chiusi, come le scale, l’ascensore ecc. Solo le private abitazioni ed i luoghi all’aperto sono esenti dal divieto.
Sul cartello vi deve essere la scritta “VIETATO FUMARE”, integrata dalle seguenti indicazioni:
- La prescrizione di legge (art. 51 della Legge 3/2003)
- Le sanzioni applicabili ai contravventori
- I soggetti a cui spetta vigilare sull’osservanza del divieto e quelli cui compete accertare le infrazioni.
Si. Vi è divieto di acquisto per i minorenni sia per le sigarette elettroniche sia per il liquido di ricarica contenente nicotina. Il rivenditore che, nel dubbio, non chiedesse la carta di identità e non verificasse l’età, rischia la sospensione di 15 giorni della licenza all’esercizio dell’attività ed una sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 3.000 euro. La sanzione può aumentare qualora si vendessero sigarette elettroniche non ad uno ma a più minorenni.
No. La vendita di sigarette è proibita ai minori di 18 anni dalla legge di conversione 8 novembre 2012, n. 189 del decreto 13 settembre 2012 che ha innalzato il precedente limite dei 16 anni. I rivenditori sono tenuti a chiedere il documento d’identità. Per i rivenditori che violano le norme (Decreto Lgs. n. 6 del 12 gennaio 2016, art.24) sono previste sanzioni pecuniarie tra 500 e 3000 Euro e sospensione della licenza per 15 giorni. In caso di recidiva la sanzione pecuniaria va dai 1.000 agli 8.000 euro con la revoca della licenza. Dal 1° gennaio 2013 i distributori automatici sono dotati di un sistema automatico di rilevamento dell’età.
I Centri Antifumo sono servizi ambulatoriali che offrono percorsi specialistici efficaci per smettere di fumare. L’Istituto Superiore di Sanità si occupa dal 2000 del censimento dei Centri Antifumo appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale e alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT).
L’accesso ai Centri Antifumo appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale avviene generalmente con il pagamento del ticket sanitario, talvolta è gratuito. Il percorso di cessazione effettuato presso la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori o un privato sociale può prevedere il pagamento di una quota associativa oppure essere gratuito.
Gli interventi offerti presso i Centri Antifumo sono in genere trattamenti integrati ovvero composti da terapie farmacologiche (sostituti della nicotina, Bupriopione, Vareniclina, Citisina) e da interventi psicologici individuali o di gruppo (couselling, intervento psicoeducativo, psicoterapia, ecc.), che prevedono la presenza di diverse figure professionali (medici, psicologi, infermieri ecc).
È possibile consultare l’elenco aggiornato dei Centri Antifumo presenti sul territorio nazionale attraverso la mappa geolocalizzata e la “Guida ai Servizi Territoriali per la cessazione dal fumo di tabacco” presenti su questa piattaforma.